Saper gestire la luce (e le ombre) in 3D è essenziale quanto in fotografia. Con le fonti luminose si può enfatizzare o ammorbidire le forme di un viso, un prodotto, un ambiente.

Qualche tempo fa mi fu chiesto di parlare un po’ della fotografia per un piccolo pubblico, feci in un power point una mini carrellata dalla prima foto di oggi, dopodiché mi soffermai sul ruolo della luce che tutto sommato non è cambiata nell’arco del tempo.

Per spiegare come si può allestire un set fotografico (per foto e-commerce) mi aiutai con un set virtuale e un modello che avevo in archivio. Queste immagini qua sotto sono le configurazioni che argomentai. La cosa davvero interessante per me è stato quanto il 3D abbia completato la mia tecnica fotografica e viceversa.

I software attuali sono sempre più evoluti (e piano piano potenziati dall’IA); per cui renderizzare immagini piacevoli è già molto più facile di venti anni fa, tuttavia sapere come maneggiare un bank o una luce spot dal vero è sicuramente utile per chi vuole comunicare in 3D.

Una luce unica provoca delle ombre nette, che almeno non ci sia una scelta stilistica precisa, sono sconsigliate
1 luce morbida praticamente frontale: già le ombre sono più piacevoli.
2 Luci morbide permettono di alleggerire le ombre proiettate e illuminano un po’ uniformemente il soggetto
Le luci laterali sono state spostate e e intensificate
Aggiunta di uno schermo scuro per alleggerire il riflesso del piano sul vetro
Aggiunta una nuova luce morbida da sopra
Questa è l’immagine finita, scontornata

Questo è un semplice esempio di come la luce influisce sui nostri scatti, che siano fatti con un semplice cellulare, una macchina professionale oppure in grafica 3d / render.
L’ultimo consiglio è di iniziare con pochissime luci, una due al massimo e aggiungere via via le fonti luminose. L’ideale e di riuscire a ottenere l’effetto voluto con minor fonti luminose, saranno più facili da gestire e naturalmente da calcolare!

Spero che questo breve articolo possa esservi utile!